Nome scientifico:
Sepia officinalis
Nome dialettale:
Siccia
Ha il corpo ovale, piuttosto schiacciato e provvisto, per tutto il margine, di una lamina contrattile che rappresenta le due pinne le quali sono separate tra loro solo posteriormente. Il capo è ben distinto dal corpo, con occhi laterali ben sviluppati. I tentacoli sono in numero di dieci dei quali otto sono corti, rivestiti di parecchie file di ventose e due invece molto allungati e retrattili, clavati all’estremità e provvisti di ventose disuguali. Il mantello superiormente è di colore grigiastro su cui si notano numerose zebrature molto più accentuate nei maschi adulti mentre inferiormente è biancastro. La vita della Seppia mediterranea varia da 18-30 mesi. La lunghezza massima raggiunta nel Mediterraneo è 35 cm (comune da 15 a 25 cm). Nel suo interno è presente una conchiglia (detta Osso di seppia) di colore bianco abbastanza leggera e spessa nella cui parte posteriore è presente una robusta spina detta “rostro”. Sempre nel mantello è presente una particolare ghiandola dalla quale, a scopo difensivo, l’animale emette una sorta di liquido nero, chiamato “nero di seppia”. Quest’ultimo, nell’Italia meridionale, rappresenta l’ingrediente principale di una specialità chiamata “spaghetti al nero di seppia”. La seppia può raggiungere le dimensioni di 30 cm e anche più.
Come si pesca
La seppia si può catturare in vari
modi, nei mesi invernali si cattura generalmente al largo della costa con reti a
strascico. In primavera ed autunno quando si riproduce viene catturata con
nasse, cestini e reti da posta.
Altri metodi ingegnosi vengono utilizzati dai pescatori amatoriali, uno di
questi consiste nell’attaccare una femmina ad una lenza e aspettare che il
maschio vi si attacchi per poi catturarlo con un retino, allo stesso scopo può
essere utilizzato un attrezzo artigianale munito di uno specchio, ingannando il
maschio che scambia la propria immagine riflessa per quella di una femmina e può
essere catturato con un’agile manovra del pescatore quando si avvicina.